È certamente il simbolo più ricorrente nelle catacombe cristiane, quasi sempre raffigurato sulle lastre delle tombe a loculo, ma anche sui sarcofagi. È quindi un simbolo legato alle anime dei defunti. Si tratta della colomba, immagine dai molteplici significati, spesso fraintesi e talvolta sovrapposti.

Il significato cristiano originario è quello espresso nelle catacombe, dove la sensibilità dei fedeli dei primi secoli esprime una fede totalmente pasquale: la Risurrezione di Cristo è la verità basilare, continuamente professata e gioiosamente affermata. La morte è sconfitta e l'anima di ogni defunto ha come destino la vita eterna.

I primi cristiani rappresentano tutto ciò proprio attraverso il simbolo della colomba.

Presso le Catacombe di San Lorenzo, a Roma, troviamo una tra le rappresentazioni più belle ed eloquenti, risalente al III secolo.

La colomba, incisa con cura, fa bella mostra di sé al di sotto dell'iscrizione dedicata al defunto. Se le parole si riferiscono alla vita terrena di colui che è sepolto nella tomba, la colomba allude alla sua anima che è chiamata a vivere l'eternità beata. Significativamente la raffigurazione si trova vicino al Chi-Rho, il monogramma formato dalle prime due lettere del nome greco Christòs. Ciò afferma con chiarezza che l'anima del defunto vive in Cristo. Ma c’è un altro particolare fondamentale: presso la colomba si trova un vistoso ramoscello di ulivo, allusione a quanto narrato nel libro della Genesi al capitolo 8: una colomba che Noè fa uscire dall'arca, torna portando nel becco un rametto d'ulivo. Il diluvio è terminato e l’umanità è riconciliata con Dio; ogni anima pertanto è destinata alla comunione eterna con Lui.

Sempre nelle Catacombe di san Lorenzo, troviamo un'altra interessante rappresentazione.

La colomba tocca con il becco il cerchio nel quale è inscritto il chi - rho, monogramma di Cristo. Il cerchio, in realtà, è la forma stilizzata della corona d'alloro, simbolo di vittoria e, specificamente, della vittoria di Cristo sulla morte, sancita dalla sua passione, morte e risurrezione. Il messaggio pertanto è chiaro: La morte non toccherà l'anima del defunto che, per il Battesimo, è immerso nella Pasqua di Cristo.

Grande tenerezza esprime l'immagine della colomba sulla lapide della sepoltura di una bambina, sempre presso le Catacombe di San Lorenzo. Si tratta di "Flavia, che visse cinque anni, tre mesi, cinque giorni e quattro ore". La tenerezza con cui la persona che ne ha curato la sepoltura ha contato persino le ore della sua vita, è la stessa espressa dal simbolo della colomba: l'anima della piccola Flavia è preziosa agli occhi di Dio.

Un'epigrafe frammentaria conservata presso le Catacombe di Domitilla, mostra la colomba che sostiene un ramo nel becco, allusione diretta alla fine del diluvio e quindi all'umanità riconciliata.

La stessa modalità rappresentativa si mostra nella belle epigrafe racchiusa dalle Catacombe di san Callisto.

La colomba è resa con precisione, con tratti dolci e con attenzione ai particolari, soprattutto in corrispondenza del capo e delle ali. Essa sembra essere appena planata sulla lastra del defunto, quasi a rassicurarlo.

Domenico Vescia