Basilica di Santa Maria Maggiore

I MOSAICI DELLA PARETE SINISTRA DELLA NAVATA CENTRALE

Le vicende di Abramo, Isacco e Giacobbe

basilica di santa maria maggiore

La navata centrale della Basilica di Santa Maria Maggiore è decorata con mosaici che risalgono alla metà del V secolo, coevi a quelli che decorano l’Arco Trionfale. Tali opere costituiscono il modello per la produzione artistica successiva, soprattutto perché inaugurano l'idea secondo cui l’arte sacra è finalizzata ad istruire il fedele.

I diversi riquadri rappresentano eventi e personaggi della storia sacra narrata nell’Antico Testamento, nella convinzione secondo cui non esiste soluzione di continuità con il Nuovo Testamento, poiché tutto ciò che accade nella storia ebraica ha senso perché prepara gli uomini all'Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria.

Sulla parete sinistra della navata centrale sono rappresentati episodi narrati nel libro della Genesi che hanno come protagonisti i patriarchi. Si tratta di 18 pannelli: di essi dodici sono originari; altri sei che, lungo i secoli, hanno subito un deterioramento, sono stati sostituiti da affreschi che riproducono l'iconografia antica. Altri pannelli sono andati perduti a causa dell'apertura della Cappella Paolina.

basilica di santa maria maggiore

Melchisedech va incontro ad Abramo

Il primo pannello, alla sinistra dell’altare, procedendo lungo la navata verso l’ingresso raffigura Melchisedech, re di Salem e sacerdote, che si fa incontro ad Abramo, offrendogli pane e vino. L’offerta di pane e vino è un segno di alleanza, in virtù della quale Abramo riceve la protezione divina e una particolare benedizione.

Su uno sfondo campestre, Melchisedech, vestito con la toga clavata e provvisto di mantello, avanza da sinistra verso Abramo e gli porge un cesto con i pani. Sulla stessa linea, al di sotto, si trova un cantaro con il vino. Abramo avanza da destra e si rivolge al re, come mostra il gesto dell'adlocutio che compie con la mano destra. L’esercito che accompagna il patriarca serve a sottolineare la sua autorità di capostipite del popolo. Dall'alto, su un trono di nubi si rivela Cristo che stende la destra sui pani e sul vino, sottolineando così come l'offerta di Melchisedech prefiguri l'Eucaristia.

basilica di santa maria maggiore

Abramo riceve la visita dei tre angeli

Il pannello è diviso in due parti. Nel settore superiore Abramo riceve la visita dei tre angeli alle Querce di Mamre, come narrato al capitolo 18 del libro della Genesi.

I tre personaggi prefigurano la rivelazione del mistero trinitario e manifestano la loro divinità apparendo tra le nubi. Abramo si inchina e li accoglie.

In basso, il patriarca offre la sua ospitalità: fa accomodare i tre ospiti alla tavola e offre loro un vitello "tenero e buono" e latte fresco mescolato con latte acido. Si rivolge poi alla moglie Sara, chiedendole di impastare tre focacce. Il gesto dei tre ospiti rende evidente la loro promessa: torneranno dopo un anno e Sara darà alla luce un figlio.

Occorre notare la lettera iota impressa sulla veste di Abramo, iniziale del nome greco di Gesù: Iesous.

basilica di santa maria maggiore

Abramo e Lot si separano

Il terzo pannello rappresenta il momento della separazione tra Abramo e il nipote Lot che lo aveva seguito nel sui esodo fino alla terra promessa. Giunti a Betel, i due decidono di separarsi. Mentre Abramo prosegue verso la terra indicata da Dio, Lot si insedia nella valle del Giordano e, in seguito, a Sodoma.

L'immagine raffigura i due protagonisti al centro della scena superiore, mentre si guardano, ma si dirigono verso direzioni opposte. Abramo si volge a sinistra, ponendo la mano sul capo al figlio Isacco, segno vivente della promessa di Dio e garanzia della sua discendenza; Lot invece è accompagnato dalle due figlie, oltre che dal suo clan.

La città rappresentata dalla parte di Lot è allusione a Sodoma; la tenda alle spalle di Abramo indica il fatto che il patriarca continua a seguire la direzione voluta da Dio.

In basso una scena di vita pastorale indica l’identità di entrambi i personaggi.

basilica di santa maria maggiore

Isacco benedice Giacobbe

Protagonista del quarto riquadro è Isacco. Nella parte superiore egli, ormai cieco e prossimo alla morte, giace sul letto e pone la sua mano sul capo di Giacobbe, assicurandogli la sua benedizione e confermandolo come suo discendente. In realtà Giacobbe sta ingannando il padre su istigazione della madre Rebecca che assiste alla scena sulla destra. Era andato a caccia, come suggerisce la parte sinistra della rappresentazione che raffigura vegetazione a animali. Con la selvaggina aveva preparato una minestra per il padre e con la pelle degli animali aveva coperto il suo corpo, imitando la peluria di Esaù, a cui per diritto spetta la primogenitura.

In basso si scorge Esaù che, tornato dalla caccia, si presenta al padre e scopre l'inganno.

basilica di santa maria maggiore

Rachele introduce Giacobbe nella famiglia di Labano

Il mosaico che segue è suddiviso in due parti: in alto Rachele, di ritorno dal pozzo con il suo gregge, annuncia al padre Labano di aver incontrato Giacobbe, il figlio di sua sorella Rebecca. Labano esce dalla tenda e corre incontro al nipote.

Nella parte inferiore, Labano e Giacobbe si incontrano, si abbracciano e si baciano. Labano poi, riconoscendo il nipote come "suo osso e sua carne" lo accompagna nella sua casa - come evidenzia la parte destra della raffigurazione - e gli presenta la figlia Rachele, di cui Giacobbe si innamorerà.

basilica di santa maria maggiore

Giacobbe chiede Rachele in moglie

Il pannello successivo è in continuità con il precedente.

Sulla destra si trova Giacobbe che si rivolge a Labano e gli chiede in moglie la figlia Rachele. Labano, al centro, vestito con toga clavata, risponde indicando al nipote il gregge che egli dovrà pascolare per sette anni, prima di convolare a nozze con Rachele.

basilica di santa maria maggiore

L’inganno di Labano e le nozze tra Giacobbe e Rachele

La parte superiore del riquadro seguente mostra Giacobbe che lascia il gregge, al termine dei sette anni di servizio, per chiedere in sposa Rachele. Il testo annota curiosamente che i sette anni, a Giacobbe, "sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei".

In realtà, Labano inganna il nipote e, senza che egli lo sappia, fa in modo che a giacere con lui sia la prima figlia, Lia. Scoperto l'inganno, Giacobbe pretende di sposare Rachele.

Nella scena in basso, a sinistra, è ritratto Labano mentre convoca gli invitati per le nozze. A destra, invece, si trovano i due sposi mentre vengono uniti in matrimonio attraverso il gesto della "congiunzione delle mani destre".

basilica di santa maria maggiore

Giacobbe prepara il ritorno

L'immagine successiva rappresenta ciò che è narrato nel capitolo 30 del Libro della Genesi. In alto Giacobbe sta di fronte a Labano e gli sta comunicando la sua intenzione di tornare nel suo paese con Rachele, Lia e i figli. Labano gli chiede quale salario desideri in cambio del suo servizio e Giacobbe gli domanda di mettere da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il suo salario.

Nella parte inferiore del pannello sono ben visibili agnelli e capre dal pelo chiazzato di giallo e di azzurro .

basilica di santa maria maggiore

Giacobbe prepara la sua eredità

Nella parte superiore del riquadro, Giacobbe è raffigurato due volte. A sinistra egli si trova in mezzo al suo gregge. Come i suoi pastori, egli porta in mano verghe striate con le quali controlla gli accoppiamenti di pecore e capre, in modo da tenere per sé quelle più forti e da lasciare a Labano quelle più deboli.

A destra il Signore appare a Giacobbe e gli ordina di tornare nel parse dei suoi padri e gli assicura la sua presenza.

In basso Giacobbe, con il suo gregge si avvicina a Lia e Rachele e annuncia loro la partenza e il distacco da Labano.

basilica di santa maria maggiore

Giacobbe al cospetto di Esaù

Nella parte superiore, a sinistra, sono raffigurati gli inviati di Giacobbe che giungono al cospetto del fratello Esaù, vestito da combattente. Giacobbe era fuggito lontano da lui dopo l'inganno della primogenitura. Ora chiede il perdono del fratello anche in virtù delle greggi, del bestiame, degli schiavi e delle schiave di cui é in possesso. A destra, gli stessi messaggeri tornano da Giacobbe e da Rachele e li informano che Esaù sta muovendo verso di loro con quattrocento uomini. La parte inferiore è molto deteriorata e quasi certamente rappresenta l'abbraccio tra Giacobbe ed Esaù.

basilica di santa maria maggiore

Giacobbe nel paese di Canaan.

Il figlio del principe disonora Dina

Dopo un pannello fuori sequenza, il successivo rappresenta quanto narrato nel capitolo 34 di Genesi. Siamo nel paese di Canaan, dove Giacobbe aveva acquistato una porzione di territorio per stabilirvisi. Sichem, figlio di Camor, principe di Cannaan,, si innamora di Dina, la figlia che Lia aveva dato a Giacobbe e le usa violenza.

Nel riquadro è rappresentato il momento della riparazione. Al centro si trovano Camor, con la barba bianca, e il figlio Sichem che si inchinano davanti a Giacobbe, seduto all'esterno del suo accampamento, e gli chiedono la mano della figlia Dina.

Nella parte inferiore Giacobbe siede sulla sinistra e di fronte a lui si trovano i suoi figli tornati dai campi, mentre fanno le loro rimostranze lamentando il disonore arrecato da Sichem.

basilica di santa maria maggiore

La discendenza di Giacobbe nel paese di Canaan

La vicenda si conclude nel pannello successivo che, nella parte superiore, mostra Giacobbe e due dei suoi figli, a sinistra, mentre discutono con Camor e propongono come unica condizione per il perdono la richiesta di circoncidere ogni maschio della terra di Canaan, in modo da garantire l'unione tra i due popoli.

Nella parte inferiore si vedono Camor e Sichem che informano il popolo dell'accordo raggiunto e della necessità di farsi circoncidere.


Domenico Vescia
Condividi